Associazione
Culturale Amici dell’Arte di Aligi Sassu MOSÉ Illustrato
da Pietro
Annigoni, Ercole Pignatelli, Aligi Sassu, Salvatore Fiume, Inaugurazione
sabato 29 marzo 2014 alle ore 17.00 Padiglione
Neoclassico di Villa Filippini - Besana in Brianza (MB)
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L’Associazione
Amici dell'Arte di Aligi Sassu propone per il periodo quaresimale il
consueto appuntamento con la tematica religiosa, presentando delle
illustrazioni bibliche affiancate ai testi che le hanno ispirate. Nel 1984, sei personalità della cultura figurativa italiana partecipano alle illustrazioni di un volume su Mosè a cura del Centro Lombardo Arte, diretto da Bruno Scajola e con una tiratura di 114 esemplari più qualche prova d’artista. Pietro Annigoni, Ercole Pignatelli, Aligi Sassu, Salvatore Fiume, Gianfrancesco Gonzaga e Domenico Purificato producono per l’occasione delle lastre litografiche legate a sei passi biblici della vita di Mosè. I testi, tratti dall’Antico Testamento e scelti dal Monsignor Enrico Galbiati (Dottore della Biblioteca Ambrosiana), sono preceduti da una prefazione del teologo e oggi Cardinale Gianfranco Ravasi, di cui riportiamo un estratto esplicativo dell’ importanza religiosa, oltre che artistica, attribuita alla pubblicazione. “Dio
fece sorgere un uomo di pietà, che riscosse una stima universale e fu
amato da Dio e dagli uomini: Mosè il cui ricordo è in benedizione”.
Con queste parole attorno al 190 a.C. un sapiente della Bibbia, il
Siracide, noto anche come l’Ecclesiastico, iniziava il ritratto della
grande guida di Israele nella galleria finale del suo volume, dedicata
ai grandi personaggi della storia della salvezza biblica. Anche noi
attraverso la sequenza integrale dei testi veterotestamentari
riguardanti Mosè e attraverso la forza segreta dell’intuizione
artistica cercheremo di identificare i lineamenti di quest’uomo che,
secondo una vigorosa immagine rabbinica, è la radice carismatica,
profetica e sacerdotale da cui è sorto l’albero gigantesco della
storia, della legge, della società, del culto, della fede e
dell’esistenza stessa di Israele. (…) La
ricerca del volto e del misterò di Mosè nelle tappe fondamentali della
sua storia raggiunge il suo vertice proprio nelle arti figurative,
plastiche e pittoriche. Anche gli artisti di questo volume vogliono
allinearsi, attraverso la loro meditazione visuale su Mosè, ad una
lunghissima teoria di pittori e scultori. (…) Tre
sono i momenti biografici più spesso esaltati dall’arte cristiana.
Innanzitutto Mosè salvato dalle acque: citiamo solo Paolo Veronese
(1565) al Prado di Madrid o G. B. Tiepolo (1755-1760) alla National
Gallery of Scotland di Edimburgo. Il roveto ardente e la fase
“madianita” di Mosè costituiscono il secondo spunto pittorico
raccolto, ad esempio, dal Pinturicchio (1481-1483), e dal Botticelli
(1482) negli affreschi della Sistina, da Raffaello e da Baldassarre
Peruzzi nel soffitto della stanza di Eliodoro in Vaticano (1511-1514)
etc. Ma il soggetto indubbiamente più famoso è quello del Mar Rosso,
evocato ad esempio da Cosimo Rosselli (1481-1483) nella Sistina e da una
celebre tela di Luca Cranach (1530, Alte Pinakothek di Monaco). (…) In
questa fitta mappa di strade per giungere a Mosè, colui che appare
sulla scena di questo mondo nascendo (probabilmente secondo un’antica
rielaborazione dai contorni leggendari) dalle acque del Nilo come dono
assoluto di Dio, c’è però una via privilegiata che precede tutte le
altre. È quella del testo biblico che ora ascolteremo in tutte le
pagine dedicate a Mosè, dalla sua genealogia nell’interno della tribù
di Levi, seguendo le tre vette della storia sua e di Israele, l’Esodo
dall’Egitto, il Sinai, il deserto, sino al malinconico congedo sulla
cima del monte Nebo davanti alla terra tanto attesa e sperata ma a lui
proibita. (…) Gianfranco
Ravasi
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