Percezioni P
ittoriche

Poesie di Aligi Sassu e opere di Beniamino Mafino  

 

 

Le evocative percezioni pittoriche di Mafino

Un’intima e vibrante partecipazione empatica e un’intensa e personalissima esegesi interpretativa. Il tutto concretizzato in una serie di opere pittoriche di alto livello artistico e di gradevole fruizione “concettuale”, vale a dire non solo oggetto di un semplice godimento estetico più o meno fugace ed esteriore da parte nostra, alla maniera dell’arte visiva di una volta, bensì, come da tempo richiede a gran voce, il più delle volte purtroppo inascoltata, un ideale statuto dell’arte contemporanea, un più dialettico soggetto-oggetto mentale ed emozionale, capace di incidere sui nostri più profondi sentimenti e sulle nostre più radicate convinzioni esistenziali e sociali.
Questa la cifra artistica di Beniamino Mafino, affermato e apprezzato pittore; nella sua interessantissima e
quanto mai singolare rivisitazione pittorica delle poesie di Aligi Sassu, un aspetto, questo, cioè Sassu anche come elegante e raffinato poeta, oltre che grande maestro dell’arte italiana, e non solo, del Novecento, poco noto al grande pubblico e che Mafino contribuisce con questa stimolante iniziativa di carattere editoriale ed espositivo a far conoscere maggiormente. 
Mafino, personalità artistica a tutto tondo dallo stile espressivo di grande impatto emotivo, con opere che spaziano dalla pittura alla scultura, dalla grafica alle varie tecniche di incisione, dalle piccole alle grandi dimensioni, dal figurativo all’informale, dall’astratto al concettuale (inteso, quest’ultimo, in senso strettamente e rigorosamente storico, oltre che in una più ampia accezione), affronta creativamente in questa sua importante impresa artistico-culturale le poesie di Aligi Sassu con altrettanto lirismo nei propri dipinti, uno per ciascun componimento poetico, ma anche, a seconda del particolare tono e dello specifico contenuto di ognuno di essi, con forte enfasi epica o invece, se è il caso, con suggestivi richiami evocativi a peculiari situazioni o stati d’animo espressi
dal poeta. E così si passa dalle sgargianti cromie gialle, verdi, azzurre e rosse della Primavera alle tinte scure abbinate alla poesia Nelle notti nere, dalle varie sfumature di rosa per la poesia del 1942 Mia figlia, persa prematuramente e con comprensibile grande dolore dal grande artista, vissuto a lungo in Brianza e scomparso nel 2000, agli accesi verdi di Tornando dalla Valtellina, dal vortice con accenno di figure nelle profondità del suo occhio per i versi Ad un amico all’arcobaleno di colori che illustra la lirica Il giorno è finito: “Il blu è profondo/il rosso dell’abisso/il giallo dell’aurora/il verde meridiano/melanconico azzurro della sera/il giorno è finito”. E poi ancora, ma esclusivamente per qualche rapida ed estremamente concisa esemplificazione della nutrita serie di splendidi lavori realizzati dall’artista, soffermiamo il nostro ammirato sguardo su un vivace ed energico rosso con l’emblematica e anche un po’ enigmatica silhouette del 1977 del volto di Camillo Torres, sacerdote e guerrigliero colombiano precursore della “teologia della liberazione” in voga in quegli anni di radicali trasformazioni religiose e sociali, se non addirittura semplicemente epocali, oppure su un turbinante viola Ricordando Maria Callas, grande amica di Sassu, o sullo schizzo de Il cavaliere nero adagiato in un misterioso antro, o infine, non potendo assolutamente mancare nel suo tipico e noto repertorio tematico, su I cavalli, il cui virtuale scalpitio è stato reso pittoricamente e magistralmente da Mafino con il caratteristico rosso usato spesso dal maestro nei suoi quadri. Un vero e proprio evento, intriso d’arte e di letteratura, di cultura e di storia, quello messo in atto da Beniamino Mafino, degno dei grandi avvenimenti che marcano il territorio ideale che ci circonda, sia nei più ristretti confini nazionali e sia nei più ampi orizzonti internazionali.

Prof. Silvano Valentini

Beniamino Mafino
Beniamino Coluccelli (Mafino), nato ad Ascoli Satriano nel 1953, vive e lavora a Usmate Velate (MB). Dal 1969 al 1974 ha frequentato l’Accademia di Brera e il corso libero di nudo sotto la guida di Sponziello. Scultura e creta nello studio dello scultore Alessio Sozzi. La sua prima collettiva risale al 1972 presso il centro culturale Antonianum di Milano. Negli anni 1980-1990 realizza mostre su tematiche sociali producendo lavori grafi ci tra cui la cartella di 10 litografi e numerate in 36 esemplari ispirati alla poesia “Voglia di vivere” di Enzo Pancotti. Sono di questi anni gli idoli, i demoni e i paesaggi della Valtellina. Il clima culturale di quegli anni lo portano a realizzare lavori sulla guerra nel Libano e la Bosnia.
Abitualmente allestisce mostre insieme alla pittrice, nonché moglie, Silvana Prinetti riguardo al rapporto tra pittura e poesia, interpretando autori quali Pablo Neruda, Blas De Otero, Cesare Pavese, Thomas Hardy, Emily Dikinson, Enzo Pancotti e altri autori non meno importanti. Di formazione figurativa ha come  riferimento gli insegnamenti di Sandro Parmeggiani (Parmexsano) artista di forte personalità stilistica. Pittore a tutto campo si rivolge in particolare alla figurazione paesaggistica, elaborando un
personale linguaggio.

SCHEDA TECNICA

Percezioni Pittoriche
Poesie di Aligi Sassu e opere di Beniamino Mafino  

Spazio Espositivo:
Padiglione Neoclassico di Villa Filippini, Via Viarana 16 , 20045 Besana in Brianza (MB)

Ente Promotore:
Associazione Culturale Amici dell’Arte di Aligi Sassu  

Patrocinio:
Città di Besana in Brianza - Assessorato alla Cultura

Data
12 novembre - 4 dicembre 2016

Orari di apertura:
Dal lunedì a venerdì su appuntamento
Sabato e domenica 10.00-12.00 / 15.00-18.00
venerdì 25 novembre apertura ore 10.00 - 18.00


Eventuali recapiti dell’evento:
Associazione Culturale onlus Amici dell’Arte di Aligi Sassu
Via Viarana 16, 20045 Besana in Brianza (MB)
 Cell:3394943137
email: info@amicialigisassu.it  

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